Isola di Montecristo

Ascolta qui il nostro podcast "L'Atlante delle Isole"

a cura de "La Compagnia dei Cosi"

L’isola di Montecristo è la più misteriosa e inaccessibile di tutto l‘Arcipelago Toscano. Strappata alla speculazione edilizia nel 1971 con decreto ministeriale del 4 marzo, che la dichiarò “Riserva Naturale Statale Integrale”, si diploma nel 1988 Riserva Naturale Biogenetica al Consiglio d’Europa ed oggi, oltre ad essere inclusa nel Parco Nazionalae dell’Arcipelago Toscano, l’isola, è Riserva Biosfera “Isole di Toscana” e parte del Santuario Internazionale dei Cetacei “Pelagos”. Quest’ultimo nato da un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco, con l’obiettivo di proteggere i mammiferi marini dalla minaccia delle attività umane. Il Santuario definisce uno spazio di area marittima che travalica i confini delle acque territoriali e comprende territori di alto mare da esse inclusi. L’isola, parte del Comune di Portoferrario- Isola d’Elba (LI), è gestita dal Comando dei Carabinieri per la tutela della Biodiversità e dei Parchi, reparto di Follonica (GR), ed è situata a 63 km dal continente, risultando così, la più lontana, tra le isole dell’arcipelago, dalle coste peninsulari. La sua posizione remota e il territorio impervio, caratterizzato da scogliere di granito a picco sul mare, l’hanno resa nei secoli luogo prescelto per coloro che decidevano di condurre una vita monastica. Specie dal V secolo in poi, quando Mamiliano (poi San), vescovo di Palermo, la scelse come suo eremitaggio. A questo secolo, risalgono la grotta di San Mamiliano, il Monastero, costruito dai suoi seguaci in seguito alla sua morte, e le due leggende che lo riguardano:

La prima racconta la storia della lotta tra San Mamiliano ed un enorme drago alato, unico abitante e guardiano dell’isola, alla morte del quale, sul luogo del combattimento, sarebbe scaturita una sorgente d’acqua purissima ed un vero e proprio tesoro custodito nella grotta del santo.

La seconda narra della morte del Santo e degli accordi intrapresi da questo con i gigliesi per la gestione e tumulazione della propria salma. I gigliesi, infatti, sostengono che Mamiliano volesse essere seppellito all’Isola del Giglio e al momento opportuno, da Montecristo, avrebbe acceso un fuoco per segnalare l’imminente trapasso. Al segnale di fumo, i gigliesi sarebbero salpati alla volta dell’isola, per recuperare la salma e conferirne degna sepoltura nelle loro limitate terre. Ma una volta giunto il momento opportuno, anche dall‘Elba avvistarono il fumo proveniente dal Monte e una delegazione di elbani partì alla volta di Montecristo. Trovatisi tutti lì, elbani e gigliesi, iniziarono a contendersi il corpo, proprio fisicamente tirandolo, chi per un braccio chi per un altro, da una parte all’altra. Così tira che ti ritira il corpo si strappo e agli elbani rimase il corpo mentre ai gigliesi solo un braccio, ancora oggi gelosamente custodito nella Chiesa di Giglio Castello. Storicamente la salma venne, invece, seppellita a Sovana nella Chiesa dedicata.

Nel Museo della Chiesa di Sovana viene custodito il celebre “Tesoro di Montecristo” al quale Alexandre Dumas fa riferimento nel suo famoso romanzo. Segretamente nascosto all’interno della Chiesa fino al 2012, anno del suo ritrovamento. Si tratta di 498 solidi d’oro coniati sotto Leone I e , Antemiotra il 457 e il 474, rilevante per numero di pezzi e numero di imperatori rappresentati. Antichi documenti e leggende popolari indicavano trovarsi nel monastero di Montecristo, nascosto all’interno della grotta.

L’isola ebbe vocazione monastica fino al 1534, anno in cui fu abitata da una compagnia di corsari che nel 1553, guidati da Dragut, espugnarono definitivamente il monastero. Da allora rimase disabitata fino al 1814 quando Napoleone vi inviò un presidio militare. Durante i vari tentativi di colonizzazione e avvio di attività agricole furono costruiti gli edifici moderni di Montecristo, ossia il futuro Museo naturalistico e il cosiddetto Casotto dei Pescatori presso la spiaggia di Cala Maestra, oggi infopoint del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Nel 1889 l’isola divenne riserva di caccia del marchese fiorentino Carlo Ginori Lisci, prima, e del re Vittorio Emanuele III di Savoia poi. In questi anni il vasto caseggiato, costruito dal barone George Watson Taylor nel 1852 sopra Cala Maestra, divenne Villa Reale completa di giardini terrazzati in cui far crescere specie arboree esotiche.

Le particolari condizioni dell’isola se da un lato hanno di fatto impedito insediamenti urbani, dall’altro hanno favorito e conservato specie animali e vegetali una volta diffuse in tutto il Mar Mediterraneo. Qui si possono trovare giganteschi esemplari di Erica Arborea e lecci millenari e ancora, presso la Grotta del Santo, una specie rara di felce: l’Osmunda Regalis. La vita delle vegetazione è severamente condizionata dal pascolo delle capre, che permette la riproduzione solo di alcune specie vegetali essendo le altre parte della loro dieta. Sebbene la presenza di capre nell’Arcipelago Toscano è attesta dalla toponomastica latina e greca di alcune delle isole come: Capraia e Aygilion (Isola del Giglio), Montecristo conserva l’unica popolazione italiana di capre selvatiche. Luogo di sosta per migliaia di uccelli migratori, è anche la dimora della vipera e del discoglosso sardo, una specie di rospo presente solamente in un paio di isole toscane, tra cui l’Isola del Giglio ed in Sardegna. Nel mare che circonda l’isola, nel quale è fatto assoluto divieto di tuffarsi, vi sono praterie di posidoniaanemoni marinigorgoniecoralli. È comune la presenza del pesce luna un imponente pesce osseo.

Fatta eccezione per la flora e la fauna l’isola è completamente disabitata. Negli anni si sono avvicendati solo guardiani del parco accompagnati dalle proprie moglie.

Punti di Interesse a Montecristo

  • Monastero di San Mamiliano
  • Grotta di San Mamiliano
  • Fortezza di Montecristo sulla vetta più elevata dell’isola (645 m)
  • Villa Reale
  • Museo di Storia naturale
  • Orto botanico
  • Mulino idraulico (ruderi) presso la Grotta di San Mamiliano
  • Chiesa di Santa Maria (ruderi) presso l’omonima Cala, rilocalizzata il 6 agosto 2012 dall’architetto Silvestre Ferruzzi.

Attrezzatura Consigliata

  • Solide Scarpe da trekking a caviglia alta
  • Acqua almeno 1,5 lt
  • Giacca a Vento
  • Pranzo al Sacco
  • Contenitore per trasposto immondizia
  • Crema Solare
  • Cappello
 

Visitare Montecristo

L’accesso a Montecristo è rigidamente regolamentato sia a terra che in mare. E’ consentito l’accesso ad un massimo di 2.000 visitatori l’anno, accompagnati da una o più guide ufficiali del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Le visite, organizzate dal Parco, si possono prenotare solo al Parco stesso contattandone gli uffici telefonicamente o per email. Il calendario per il 2021 prevede 25 date distribuite nei periodi che vanno dal 1 marzo al 15 aprile e dal 15 maggio al 31 ottobre, con esclusione del periodo intermedio che coincide con le migrazioni della fauna aviaria. Di queste 23 prevedono la partenza dal porto di Piombino (Livorno) con scalo a Porto Azzurro (isola d’Elba)e 2 da Porto Santo Stefano (Grosseto) con scalo a Giglio Porto. Ogni giornata dispone di circa 75 posti per un totale di 1.875 posti, 100 dei quali riservati ai residenti nell’Arcipelago Toscano.

Data la particolarità ed il valore dell’Isola le visite sono finalizzate all’esplorazione delle caratteristiche ambientali e ai luoghi storici, escludendo qualsiasi attività di tipo balneare. Le escursioni di trekking guidati dalle guide del Parco, si svolgono lungo tre itinerari:

Cala MaestraBelvedereVilla Reale :
Lunghezza: m 2.031
Dislivello: 230 mt.
Difficoltà: media
Tempi: 2 ore

– Cala MaestraMonastero Grotta del SantoVilla Reale:
Lunghezza: m 3.610
Dislivello: 460 mt.
Difficoltà: elevata
Tempi: 3 ore e 30 min.

Cala Maestra Villa RealeEco Museo :
Lunghezza: m 2.000
Dislivello: 50 mt.
Difficoltà: facile
Tempi: 2 ore

Ed in gruppi più piccoli di 12 persone ciascuno con una propria guida. Per coloro che volessero sostare a Cala Maestra è vietato posizionare ombrelloni o teli mare sulla spiaggia.

Per l’escursione sono necessarie scarpe da trekking a caviglia alta, per il pericolo delle vipere, munirsi una quantità d’acqua sufficiente a coprire l’arco della giornata, pranzo al sacco. Un cappello per i periodi più caldi, una giacca a vento nei periodi primaverili ed autunnali. Sarà a discrezione della guida decidere se si ha l’attrezzatura consona all’escursione. E’ severamente vietato deposito di qualsiasi tipo di rifiuto su tutta l’isola, i partecipanti devono munirsi di appositi contenitori per il trasporto degli stessi.

Costi e Orari di Partenza.

€ 120,00 a persona per fruizione turistica da Elba – Piombino e da Porto S. Stefano – Giglio;
€ 60,00 a persona per fruizione destinata ai residenti adulti nelle isole dell’Arcipelago Toscano. Riservata ai residenti nelle isole dell’Arcipealgo Toscano. Posti disponibili a questa tariffa nr. 100.

Piombino – Porto Azzurro (Isola d’Elba) – Montecristo a/r

Partenza da Piombino Marittima
                                                                ore 08.30
Arrivo a Porto Azzurro
                                                               ore 09.20
Partenza da Porto Azzurro
                                                               ore 09.30
Arrivo a Montecristo
                                                              ore 11.15

Partenza da Montecristo
                                                            ore 16.15
Arrivo a Porto Azzurro
                                                            ore 18.00
Partenza da Porto Azzurro
                                                            ore 18.10
Arrivo a Piombino Marittima
                                                           ore 19.00

Porto S. Stefano – Isola del Giglio – Montecristo

Partenza da Porto S. Stefano
                                                          ore 08.30
Arrivo Isola del Giglio
                                                          ore 09.20
Partenza Isola del Giglio
                                                          ore 09.30
Arrivo a Montecristo
                                                          ore 11.30

Partenza da Montecristo
                                                         ore 16.15
Arrivo Isola del Giglio
                                                        ore 18.00
Partenza Isola del Giglio
                                                       ore 18.10
Arrivo a Porto S. Stefano
                                                      ore 19.00

Per le Prenotazioni, le policy di cancellazione e per il calendario dettagliato delle visite si può consultare le pagina dedicata di InfoPark.

Accesso con mezzi nautici privati

Oltre alle visite guidate, organizzate dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano in accordo con il Reparto Carabinieri per la Biodiversità, è possibile accedere all’isola di Montecristo con natanti o imbarcazioni da diporto inferiori ai 16 metri.
In questo caso la richiesta di accesso deve essere fatta direttamente al

Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica (GR)

Tel n. 0566 40611 – fax n. 0566 44616
e-mail ufficio: 043591.001@carabinieri.it
P.E.C.: fgr43591@pec.carabinieri.it.

L’autorizzazione all’accesso consente la discesa a terra e la visita delle sole pertinenze di Cala Maestra e del museo (si ricorda che nell’Isola di Montecristo è vietata la balneazione) condotta da personale dei Carabinieri Forestali.

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